Mostra "Alpes en lumière" di Frédéric Margry, Mathilde Rietsch e Brian Pralou

"Alpes en lumière" riunisce il lavoro di tre fotografi che condividono lo stesso obiettivo: mettere in risalto la bellezza delle Alpi. Con la luce come filo conduttore, le loro fotografie a colori e in bianco e nero vi trasporteranno sulle alte vette.

"Alpes en lumière" è composta da 3 fotografi, 3 tecniche e 3 punti di vista, ma con un unico obiettivo: mettere in risalto la bellezza delle Alpi.
Mathilde Rietsch lavora esclusivamente con la tecnologia digitale, Brian Pralou è un fan incondizionato della pellicola e Frédéric Margry alterna le due tecniche a seconda del soggetto e dell'umore.
Per Brian, questa tecnica gli permette di dare un senso alla sua pratica fotografica e di controllare il processo dall'inizio alla fine; di risparmiare sulla ripresa, di non ottenere il risultato all'istante e di accontentarsi di avere una stampa su carta. Nei suoi scatti, ciò che lo guida è soprattutto la luce molto particolare che si può ammirare in montagna. Magnifica, furtiva, sublima i paesaggi ed evidenzia la bellezza naturale del luogo.
Per Frédéric, le montagne sono diventate ben presto un luogo di meditazione, di mediazione ma soprattutto di contemplazione. Ama la vita all'aria aperta, lontano dalla città, dallo stress e dal rumore. Lassù il tempo si ferma. L'altitudine e le vette gli permettono di concentrarsi, di vivere il momento presente. Le montagne sono un magnifico mezzo di evasione dove ogni salita è un momento di meraviglia. La fotografia è soprattutto uno strumento attraverso il quale cerca di testimoniare un'emozione, una sensazione, un sentimento prima ancora di condividere una visione.
Mathilde, dal canto suo, apprezza la libertà e la ricchezza dei colori e delle atmosfere che la fotografia digitale le permette di catturare. Per lei le montagne offrono una sensazione di potenza e allo stesso tempo di piccolezza e insignificanza. Sono maestose, ammalianti, spaventose ma paradossalmente così attraenti. Ispirandosi ai dipinti romantici del XIX secolo, cerca di catturare l'aspetto sublime delle vette nelle sue immagini e offre panorami alpini poetici e incantevoli.